Pubblicato in Echi del mondo antico, a cura di Annamaria Pacilio e Marco Antonio Pignatone, Istituto Italiano per gli Studi Filosofici Press, p. 45-63, 2023
Il presente contributo intende analizzare il fram- mento 16 DK di Parmenide, il quale è citato sia da Aristotele nella Metafisica (Γ 1009b15-20) sia da Te- ofrasto nel De sensibus (3). Il contesto in cui compare la citazione in Teofrasto è inerente alla percezione sen- sibile e alla supposta identificazione di αἰσθάνεσθαι e φρονεῖν da parte di alcuni pensatori presocratici.
Tuttavia, sembra che ci sia un largo consenso fra gli studiosi riguardo alla netta separazione in Parmenide tra un piano sensibile e un piano intelligibile. Com’è possibile tenere insieme queste due affermazioni apertamente contraddittorie? Proprio a causa del rife- rimento alla percezione nel contesto della citazione di Teofrasto, il frammento 16 è generalmente collocato nella seconda parte del poema, ma questa scelta non appare più così certa, quando si analizza il contenuto (del resto estremamente problematico) del frammen- to stesso e si evidenzia la presenza di termini come νόος, νόημα e τὸ πλέον, che sembrerebbero piuttosto affini alla prima parte del poema.
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